Non sarò sicuramente l’unica che a volte prende un gigantesco NO che ti chiude una strada a cui tenevi particolarmente perché sicura che un percorso condiviso sia più leggero e sopportabile.
Non so perché mi sono fissata su una strada che non fa per me, forse mi serviva l’indicazione di un’altra persona per capirlo o semplicemente mi serviva solamente come apripista e poi non dovevo seguirlo più perché avevo altre indicazioni da seguire.
Durante questo mio percorso sto incrociando tante persone che vanno e vengono, mi accompagnano e mi pensano, meteore, persone che mi sono vicine e mi sostengono. Non è sempre facile riconoscere la differenza tra le varie categorie e a volte si prendono dei grossi granchi o ci si fissa su cose che poi non sono utili a te stessa e a quello che stai facendo come pensi.
Si può sempre cercare una strada alternativa, simile oppure abbandonare quel tipo di percorso. In fondo chi te lo fa fare a continuare qualcosa dove stai male, ti senti in obbligo o fuori luogo rispetto a tutte le altre persone, forse perché ti devi integrare, forse perché sei diversa e non riesci ad aggregarti o forse perché le regole e i tempi non ti stanno bene.
Ciò non toglie che da ogni esperienza si può trarre qualcosa di positivo e raccogliere qualcosa anche se non è andata esattamente come ci aspettavamo. Nel mio caso ho capito che alcune regole mi stanno strette, le cose devo farle con convinzione ma con i miei tempi e non sempre è buona cosa adeguarsi alla situazione.
Da questa esperienza ho imparato soprattutto a fidarmi dell’istinto più della testa, e che in caso di conflitto conviene prendersi una pausa e capire bene se vale la pena non seguirlo.