Mi sono dedicata una giornata di relax e confronto con un’amica e parlando è venuta fuori questa parola su cui non ragionavo da parecchio tempo.
Le aspettative sono sempre alte quando si inizia questo percorso e col passare del tempo le mie sono cambiate.
Inizialmente erano sul percorso in sé, sull’arrivare al traguardo ed essere giudicati idonei, poi sul bambino (si inizia ad immaginarlo e a pensare alla vita assieme), ora mi accorgo di essere passata “al lato oscuro”.
In questo momento di attesa dove siamo quasi a fine percorso per via dei documenti in scadenza, dove si ragiona sul ripresentare la domanda e sull’affido ecco che inizia a girarmi in testa la voce del “potrebbe non arrivare”.
Devo dire la verità, un po’ di tristezza e amarezza mi viene pensando a questa cosa assieme a una sensazione di aver gettato tempo dalla finestra. Ma poi penso anche a tutto quello che stiamo facendo nel frattempo e alle persone che abbiamo conosciuto e questo mi allevia un pochino quel dolore.
Dovrei imparare dai maschi che rimangono più leggeri con un lasciamo fare al destino, e vivere anche in questo campo alla giornata, solo in un secondo momento prepararmi i piani B e C.
Devo ricordarmi che non è un mio diritto diventare genitore ma in primo piano c’è il bambino con i suoi bisogni, difficoltà e diversità da accogliere.
Continuiamo per ora con tutti i corsi e percorsi e iniziamo a corazzarci e prepararci per ogni evenienza senza troppo affanno, un passo per volta come giustamente mi ricordano le persone vicine con rilassatezza.
L’entusiasmo e l’energia stanno calando, ma si possono sempre ritrovare e ricaricare come le batterie. Non ci faremo scoraggiare.