Ieri sera siamo usciti con una coppia di amici conosciuta al corso per l’adozione quasi un anno fa e mi sono sorpresa nel ritrovarmi in uno stato quasi di ibernazione rispetto a loro.

C’è qualche differenza tra noi perché loro stanno ancora affrontando il percorso mentre noi l’abbiamo archiviato a fine luglio, ma questo non cambia il fatto che mentalmente sono cambiata anch’io… 

Per non pensare all’attesa della chiamata del giudice (che potrebbe anche non avvenire) mi sono difesa cercando di non pensare a questa parte della mia vita, e così i libri sull’argomento sono archiviati, non vado a cercare i corsi che potrebbero aiutarci, le riunioni in associazione sono valide solo se non crollo dal sonno – è anche vero che in questo momento sto lavorando di più ma credo he questo non giustifichi il mio comportamento. 

Dovrei cercare di farmi tornare l’entusiasmo, l’energia e la curiosità che avevo all’inizio dove tutto poteva servire e da tutto si poteva imparare, forse questo mi stato è dovuto anche alla scelta di aver abolito l’adozione internazionale eliminando molte scelte e difficoltà che con essa arrivano dalla lingua ai problemi di salute all’attesa incerta e lunga. 

Vorrei quindi ringraziare questa coppia che ci coinvolgerà nei vari corsi e sessioni ma forse è il caso anche di iniziare a cercare anche altre associazioni vicino a noi e frequentare oltre la nostra in modo da conoscere nuove realtà e nuove famiglie e riuscire a riaccendere quella fiammella. 

Inizierò cercando qualcosa sull’attesa se esiste in modo da mitigare tutto, certo il fatto di essere circondata da bambini e da gestanti un pochino ti fa scollegare il pensiero altrimenti pensi sempre al se arriverà e alle domande del ci sono novità?

Devo ricordarmi che sono una guerriera e che questo è quello che desidero, anche se per ora siamo sempre sul chi va là.