Sono passati più di due mesi dall’ultima volta che ho scritto e questo perché sono stata messa duramente alla prova e la mia testa ha bloccato ogni pensiero e attività legata all’adozione, solo a pensarci avevo la nausea e stupidamente ho escluso anche le persone in questo periodo.
E’ strano come la vita ti metta alla prova e quando vedi un bagliore te lo strappa o fa si che la tua strada si complichi…. Mi sento in un lunghissimo tunnel con una fioca luce sul fondo, un minuscolo puntino che faccio fatica a vedere se non concentrandomi.
Vorrei RINGRAZIARE tre persone speciali Francesca, Serena e Valentina che mi hanno aspettato, ascoltato e confortato e fatto capire per la prima volta cosa vuol dire avere amiche vicine con cui condividere tutto anche le cose che volevi nascondere perché per te molto intime. Il percorso che stiamo affrontando in pochissimo tempo ci ha portato ad una intimità, ad un legame così profondo e ad un senso di fiducia che a volte non si ha nemmeno con le migliori amiche o si raggiunge solo crescendo assieme dopo molti anni. Non pensavo che un semplice incontro di scuse e di ritrovamento mi potesse dare tanto e far si che mi aprissi per far capire di più di me, cosa strana (o incredibile) ho scoperto che abbiamo dei vissuti in comune. Grazie a loro ho iniziato a rivedere la luce in fondo al tunnel e qualsiasi cosa ci riserverà il futuro o indipendentemente da come andrà a finire il nostro percorso spero di poterle avere ancora per lungo tempo al mio fianco.
Il mio percorso personale procede lentamente e cercherò di mettergli un po’ di sprint chiedendo di accelerare le cose, sono ancora confusa ma in effetti se continuiamo a questo ritmo perderò un anno o più e l’unica cosa di cui sono certa e che non voglio trascinare per troppo tempo questa situazione.
C’è stato un momento in questi mesi di buio dove l’attenzione si era bloccata su una pubblicità di centri per la fecondazione assistita che mi è talmente rimasta in testa da andare a studiare il sito internet e farci un pensierino. Non è durata molto un paio di settimane, forse tre il tempo in cui è circolato lo spot poi basta. Ragionando col senno di poi e sentendo le mie compagne di percorso ancora una volta ho avuto la conferma che NON mi sento mamma di pancia e che se proprio avrò il privilegio di diventarlo preferisco sia adottato, anche se il percorso sarà più lungo e difficile.
NON voglio aspettare anni però, l’unica cosa che questo anno mi ha portato a parte le mie fantastiche amiche è che non si può sapere cosa accadrà domani per cui mi sono già prefissata un tetto di massimo quattro anni in cui realizzare questo sogno e poi mi arrenderò all’idea di una “famiglia” composta da una coppia e un gatto. Nel mio ideale come in quello collettivo rimane invece la percezione che la famiglia sia tale solo con prole….
Vedremo, nel frattempo non mi arrendo e rincomincio a lottare mettendo questa volta pesanti scarpe di piombo.