Ieri abbiamo terminato il corso presso l’associazione e l’ultimo incontro e’ stato “uno scontro”.
Riprendendo le fila del “gioco” dell’ultima volta dove divisi in gruppi dovevamo scrivere il bagaglio emotivo che i genitori si portavano dietro per conoscere il bambino e che il bambino aveva nel conoscere i genitori, questa volta abbiamo fatto un esercizio più difficile, costruire la storia del bambino.
Le notizie a nostra disposizione erano le seguenti: bambino straniero di cinque anni vissuto due anni coi genitori e tre in istituto e poi siamo arrivati noi.
I due gruppi dovevano scrivere come avrebbero affrontato l’argomento col bambino. Un gruppo si è orientato sulla favola con animali mentre l’altro è stato più “crudo” è vicino alla realtà. Dopo e’ avvenuto il confronto e lo scontro su come dire o non dire alcune parti della sua storia, principalmente ci siamo scontrati sulle domande che potevano esserci poste riguardo ai suoi genitori e sul perché arrivassimo da così lontano e abbiamo imparato che diplomazia e neutralità assieme ad amore e rassicurazione saranno le chiavi per affrontare questo percorso di scoperta della sua storia.
Come detto precedentemente ogni età avrà il suo modo per raccontare la storia aumentando i dettagli senza mentire ma la parola d’ordine rimane sempre il parlarne il più possibile senza tabù e con ricordi che il bambino possa utilizzare come foto, giochi ect dal primo incontro in poi.
Ancora quindi molta riflessione, un pochino di amarezza nell’aver già finito e la certezza di aver trovato nuovi compagni di viaggio e una associazione che ci accompagnerà nel viaggio.