Nell’ultimo incontro e’ venuto fuori anche questo argomento. Tutti noi ci sentiamo sotto pressione e a volte discriminati per non avere bambini.
Dai nostri racconti e scambi di vita quotidiana e’ venuto fuori come molti di noi siano pressati da amici e parenti sul perché non abbiamo bambini o sul perché aspettiamo.
È ancora radicato nella società che la parola matrimonio sia legata alla parola figli e che quelli che non ne fanno (per scelta o problemi) non sono ben visti, lo stesso in alcune situazioni lavorative dove vengono privilegiati i genitori rispetto a coppie e basta.
Ognuno di noi poi elabora una strategia di difesa o una risposta da dare a queste domande insistenti che arrivano. Certo è che se le domande arrivano quando uno sta lavorando su se stesso per “archiviare” l’esperienza negativa del lutto e sta lavorando sul nuovo equilibrio di coppia tutto diventa difficile.
È stato stano scoprire come si apre un mondo sconosciuto quando si parla con terze persone dell’adozione e di tutto quello che c’è dietro e del lavoro che si deve fare. Come per alcuni diventa naturale il fatto che il bambino che arriverà sarà vostro e basta o come verrete etichettati come genitori adottivi “diversi” e come a volte le persone siano ignoranti riguardo a questa diversità. I bambini rimangono bambini qualunque sia la loro etnia e i genitori rimangono genitori qualsiasi bambino abbiano. Non cambia il modo di allevarlo, nutrirlo, vestirlo, educarlo e accompagnarlo nella vita ma pare che qualcuno non lo concepisca.