Un altro tema che mi è venuto in mente scrivendo l’articolo precedente è il rispetto delle origini del bambino nel senso di mantenerlo il più possibile a contatto con le tradizioni, il mangiare e la religione che gli hanno insegnato.

Certo se verrà da un paese lontano non riusciremo a farlo viaggiare molto verso quella meta ma potremo informarci e mantenere parte degli usi e costumi integrandoli coi nostri.

Un dubbio però mi attanaglia, la religione. Abbiamo scelto come età fino ai 6 anni e questo vuol dire che è abbastanza grande per interagire e ricordare l’ambiente precedente. Sia che venga dall’Italia che dall’estero c’è la possibilità che non sia cattolico e questo mi ha fatto riflettere e discutere col futuro padre.
Lui d’istinto mi ha risposto che lo educheremo alla nostra e tenderei anch’io a questa decisione se arrivasse un bambino fino ai tre massimo quattro anni, ma se fosse più grande?

L’argomento è rimasto in sospeso con un bel vedremo al momento dell’affido e nel caso ne parleremo col nostro parroco per decidere il da farsi. Lascerò cadere la palla per ora ma cercherò di tirare fuori l’argomento al corso per genitori, con l’associazione che sceglieremo ma anche con i genitori che incontreremo perché anche questo è un tassello che cresce con noi sin da quando nasciamo e non vorrei creare ulteriori confusioni.

Credo che il lavoro da fare sarà parecchio per far si che tutto sia in armonia senza cambiare ulteriormente il piccolo creando anche crisi d’identità. Sarà un bel mettersi in gioco, imparare e integrarsi per tutti sperando che il tutto avvenga nel modo più naturale possibile.